Associazioni tra Stigma sul Peso Attuato, Stigma sul Peso Interiorizzato, e diversi esiti sulla salute fisica, accesso alle cure, e comportamenti di salute selezionati.
Contributo: Daniele Di Pauli
Associazioni tra Stigma sul Peso Attuato, Stigma sul Peso Interiorizzato, e diversi esiti sulla salute fisica, accesso alle cure, e comportamenti di salute selezionati.
Prunty A, Hahn A, O’Shea A, Edmonds S, Clark MK. Associations among enacted weight stigma, weight self-stigma, and multiple physical health outcomes, healthcare utilization, and selected health behaviors. Int J Obes (Lond). 2022 Nov 4. doi: 10.1038/s41366-022-01233-w.
Background: Gli autori hanno indagato le ricadute sulla salute dello stigma sul peso che è stata già dimostrata da diversi studi presenti in letteratura.
L’originalità di questo lavoro è che lo stigma sul peso è stato esaminato nei suoi due differenti costrutti che sono definiti come (Enacted Stigma/ Stigma attuato) e (Weight Self Stigma/ Stigma Interiorizzato).
Il primo, lo Stigma Attuato, riguarda episodi di violenza e/o discriminazione subiti in prima persona o vissuti come testimoni e include sia episodi di discriminazione a causa del peso nei domini più importanti della vita della persona come lavoro, istruzione e assistenza sanitaria, sia essere oggetto di prese in giro, giudicato e vittima di bullismo a causa del peso.
Lo stigma interiorizzato si riferisce a quando la persona stigmatizzata pensa che i pregiudizi spesso associati alle persone affette da obesità come per esempio pigro, senza volontà, fallimento siano veri e li ascrive a sé stessa.
Questa interiorizzazione porta a sentimenti di vergogna, autocritica e colpa.
Lo stigma sul peso, come avviene per altre esperienze di stigma, può divenire una esperienza stressante che attiva il sistema nervoso ed endocrino e può portare a comportamenti non salutari come perdita di controllo sul cibo, sedentarietà ed evitare le cure mediche.
Vi sono anche ricadute sulla salute mentale dove lo stigma sul peso può aumentare la vulnerabilità, per esempio, a depressione, ansia, bassa autostima e ideazione suicidaria
Lo studio si concentra maggiormente sulle conseguenze che lo stigma sul peso può avere sulla salute fisica.
Metodo: 3821 persone adulte hanno completato sondaggi che indagavano sia lo Stigma Attuato che Interiorizzato e sondaggi sulla salute fisica, utilizzo dell’assistenza sanitaria e comportamenti salutari (in particolare sono stati analizzati i livelli di attività fisica e se i soggetti del campione fumassero o no).
Di questo campione per l’80% femminile il 24% ha riferito alti punteggi di stigma interiorizzato; il 15%ha riportato discriminazione basata sul peso e il 32% ha riportato prese in giro o bullismo a causa del peso.
Risultati: I risultati mostrano che lo stigma attuato aumentava significativamente la probabilità di 6 problematiche di salute come ipertensione, iperglicemia, disturbo della tiroide, artrite, dolore cronico non legato ad artrite, infertilità.
Inoltre, era associato a una probabilità di quattro volte più grande nel credere che i propri problemi di salute fossero ignorati dal curante.
Lo stigma interiorizzato aumentava la probabilità di tre condizioni mediche (ipertensione, iperglicemia e dolore cronico non legato all’artrite).
Tutti i tipi di stigma sul peso aumentavano la probabilità di ansia e depressione.
Prese in giro, fare stare male o subire bullismo a causa del peso aumentava il rischio di sviluppare un problema alimentare.
Non sono state trovate relazioni tra stigma con i disturbi cardiovascolari come emerso da precedente ricerca.
Conclusioni:
Lo Stigma Attuato e lo Stigma Interiorizzato sono risultati indipendentemente associati ad aumentato rischio per diversi problemi legati alla salute fisica e alla credenza che i propri problemi di salute fossero svalutati dai sanitari.
La riduzione dello stigma sul peso può essere una importante componente nella gestione di diverse condizioni fisiche di salute e deve essere inserita nei programmi di gestione del peso.
Commento:
Questo studio è una delle tante evidenze dei danni che lo stigma sul peso può causare sulla salute fisica e mentale di chi lo subisce e/o interiorizza.
La ricerca suggerisce che lo stigma basato sul peso può aumentare il rischio di molteplici problemi di salute come iperglicemia, ipertensione, artrite, dolore cronico non correlato all’artrite, disturbi della tiroide e infertilità, indipendentemente da Indice di Massa Corporea (IMC), razza/etnia, istruzione, comportamento sedentario o ritardare o evitare l’assistenza sanitaria.
Lo stigma “attuato” definito come prese in giro, fare stare male o subire bullismo per il peso e lo stigma interiorizzato erano associati a meno problematiche di salute rispetto allo stigma attuato inteso come discriminazione (per esempio essere penalizzati nell’ambiente lavorativo a causa del peso).
È sempre più evidente come lo stigma sul peso rappresenti una barriera nella gestione dell’obesità e come possa intaccare la salute fisica e psicologica della persona.
Inoltre, può influenzare anche la qualità di cura di noi professionisti della salute che risultiamo tra le fonti principali di stigma sul peso.
Questo stigma in noi curanti è spesso implicito ma può avere effetti devastanti nelle persone affette da obesità che ci chiedono aiuto e nella gestione dell’obesità stessa.
Conoscere lo stigma e i suoi molteplici effetti può aiutare a ridurre la complessità dell’obesità e creare un ambiente in cui il paziente affetto da obesità si sente capito e accolto.
Sentirsi validati e compresi, e non giudicati e colpevolizzati è carburante per una buona alleanza medico e paziente, e come ci ha insegnato Albert Stunkard: “il rispetto è il più grande dono che possiamo dare alla persona affetta da obesità”.
Daniele Di Pauli