Autore :
SIO

Psychotropic Drug-Related Weight Gain and Its Treatment.

Contributo: di Cristina Segura-Garcia

McIntyre RS, Kwan ATH, Rosenblat JD, Teopiz KM, Mansur RB.
Psychotropic Drug-Related Weight Gain and Its Treatment.
Am J Psychiatry. 2024 Jan 1;181(1):26-38.
doi: 10.1176/appi.ajp.20230922.

ABSTRACT

L’aumento di peso correlato agli psicofarmaci (PDWG) è un evento comune e fortemente associato alla mancata assunzione, all’interruzione e all’insoddisfazione degli psicofarmaci. Inoltre, il PDWG si interseca con l’elevato rischio di obesità e morbilità associata che è stato ampiamente riportato nella popolazione psichiatrica. Le prove indicano che esiste una responsabilità differenziale per il PDWG per antipsicotici, antidepressivi e anticonvulsivanti. Negli ultimi due decenni, gli agenti appartenenti a queste classi si sono resi disponibili con una responsabilità significativamente inferiore o nulla per il PDWG e come tali dovrebbero avere la priorità. Sebbene il litio sia associato all’aumento di peso, l’entità complessiva dell’aumento di peso è significativamente inferiore a quanto stimato in precedenza. È accertato il beneficio della modificazione dello stile di vita e del comportamento per l’obesità e/o il PDWG nelle popolazioni psichiatriche, con un’efficacia simile a quella della popolazione generale. La metformina è il trattamento farmacologico più studiato nella prevenzione e nel trattamento del PDWG e stanno emergendo dati promettenti per gli agonisti del recettore del peptide-1 (GLP-1) simile al glucagone (ad esempio liraglutide, exenatide, semaglutide). La maggior parte degli antidoti farmacologici per il PDWG sono supportati da dati poco attendibili (ad esempio, topiramato, antagonisti dei recettori dell’istamina-2). Le prospettive future per il trattamento farmacologico del PDWG includono studi ampi e adeguatamente controllati con agonisti del recettore del GLP-1 e possibilmente co-agonisti polipeptidici insulinotropi GLP-1/glucosio-dipendenti (ad esempio tirzepatide), nonché specifiche modifiche dietetiche.

Commento
L’articolo “Psychotropic Drug-Related Weight Gain and Its Treatment” recentemente pubblicato dall’ The American Journal of Psychiatry esplora la questione dell’aumento di peso associato ai farmaci psicotropi (PDWG), che rappresenta una preoccupazione significativa per i pazienti e gli operatori sanitari. Il PDWG è una ragione frequente di non inizio, interruzione e insoddisfazione relativa agli psicofarmaci ed è strettamente legato al già elevato rischio di obesità nelle popolazioni psichiatriche, contribuendo a ulteriori complicazioni sanitarie.

Il PDWG è un effetto collaterale comune di diverse classi di farmaci psicotropi, inclusi antipsicotici, antidepressivi, litio e anticonvulsivanti. Il grado di aumento di peso varia tra queste classi di farmaci. Ad esempio, alcuni antidepressivi più recenti come l’esketamina e il destrometorfano-bupropione hanno un rischio inferiore di causare aumento di peso rispetto ai farmaci più vecchi. Anche tra gli antipsicotici, farmaci come clozapina e olanzapina hanno maggiori probabilità di indurre un aumento di peso significativo, mentre altri come aripiprazolo e lurasidone hanno un rischio inferiore.

L’articolo rileva che il rischio di aumento di peso dovuto agli antipsicotici è maggiore nei soggetti più giovani, in quelli all’inizio della malattia e in coloro che non hanno mai assunto antipsicotici. Anche l’aumento di peso è dose-dipendente ed è più probabile con un’esposizione prolungata. I meccanismi alla base del PDWG sono complessi e coinvolgono interazioni tra sistemi di neurotrasmettitori come istamina, serotonina e dopamina, nonché fattori metabolici come la sensibilità all’insulina.

Obesità nelle popolazioni psichiatriche. L’articolo sottolinea che gli individui con disturbi psichiatrici, tra cui depressione, schizofrenia e disturbo bipolare, sono colpiti in modo sproporzionato dall’obesità. La prevalenza dell’obesità sta aumentando più rapidamente in queste popolazioni rispetto alla popolazione generale ed è collegata a numerosi problemi di salute come l’apnea notturna, il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica. Inoltre, l’obesità può esacerbare i sintomi psichiatrici, aumentare la tendenza al suicidio e ridurre la qualità della vita.

Trattamento e prevenzione. Affrontare il PDWG è impegnativo sia per i pazienti che per i clinici. Gli interventi sullo stile di vita, tra cui dieta ed esercizio fisico, hanno efficacia simile alla popolazione generale nella gestione dell’aumento del peso. Tra i trattamenti farmacologici per il PDWG la metformina è la più studiata mostrando solo certa efficacia. Trattamenti più recenti, come gli agonisti del recettore GLP-1 quali liraglutide o semaglutide, si stanno dimostrando promettenti, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche. Tuttavia, molti interventi farmacologici per il PDWG sono supportati da dati poco attendibili, evidenziando la necessità di ulteriori studi.

Direzioni future. L’articolo suggerisce che la ricerca futura dovrebbe concentrarsi su studi ampi e ben controllati per comprendere meglio l’efficacia di trattamenti come gli agonisti del recettore GLP-1. C’è anche interesse ad esplorare il ruolo dei co-agonisti polipeptidici insulinotropici GLP-1/glucosio-dipendenti (ad esempio, tirzepatide) e specifiche modifiche dietetiche nella prevenzione e nella gestione del PDWG. Inoltre, i test genetici potrebbero eventualmente aiutare a identificare gli individui a rischio più elevato di PDWG, sebbene questo approccio non sia ancora clinicamente praticabile.

Conclusione. Il PDWG rappresenta un problema significativo nell’assistenza psichiatrica, poiché contribuisce ad aumentare i tassi di obesità e le relative complicanze sanitarie nelle popolazioni psichiatriche. Sebbene gli interventi sullo stile di vita e alcuni trattamenti farmacologici possano aiutare a gestire questo aumento di peso, sono necessarie ulteriori ricerche per sviluppare strategie efficaci. L’articolo sottolinea l’importanza di bilanciare i benefici dei farmaci psicotropi con i loro potenziali effetti collaterali, compreso l’aumento di peso, per ottimizzare i risultati per i pazienti.

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