Effetti a lungo termine del digiuno intermittente sulla composizione corporea e sui parametri cardio-metabolici negli adulti con sovrappeso e obesità: una revisione sistematica e meta-analisi

Contributo: Barrea
Effetti a lungo termine del digiuno intermittente sulla composizione corporea e sui parametri cardio-metabolici negli adulti con sovrappeso e obesità: una revisione sistematica e meta-analisi
Lo scopo di questo studio era di valutare gli effetti del digiuno intermittente (intermittent fasting, IF) a lungo termine sulla composizione corporea e sui parametri cardio-metabolici in adulti con sovrappeso e obesità. Gli studi randomizzati sono stati selezionati da PubMed, Web of Science e Scopus dall’inizio al marzo 2024. Sono stati identificati solo gli studi originali che hanno studiato gli effetti del IF rispetto a una dieta di controllo e/o alla restrizione calorica continua. I partecipanti erano adulti con sovrappeso e obesità e la durata dell’intervento era di 6 mesi. Complessivamente, sono stati inclusi nella meta-analisi 24 studi che hanno coinvolto 2032 partecipanti. Rispetto alla dieta di controllo, il IF ha ridotto significativamente il peso corporeo [differenza media ponderale: 2,84 kg], BMI [differenza media ponderale: 1,41 kg/m2], massa grassa [differenza media ponderale: 3,06 kg], massa magra [differenza media ponderale: 0,81 kg], circonferenza vita [differenza media ponderale: 3,85 cm], grasso viscerale [differenza media standardizzata: 0,37], glicemia a digiuno [differenza media ponderale: 0,14 mmol/l], trigliceridi [differenza media ponderale: 0,12 mmol/l], e pressione diastolica [differenza media ponderale: 2,24 mmHg]. Al contrario, il IF ha significativamente aumentato le lipoproteine ad alta densità, HDL [differenza media ponderale: 0,04 mmol/l] rispetto alla dieta di controllo, ma non ha avuto effetti sui livelli di insulina, emoglobina A1c%, colesterolo totale, lipoproteine a bassa densità e pressione sanguigna sistolica. Rispetto alla restrizione calorica continua, il IF ha significativamente ridotto la massa grassa [differenza media ponderale: 0,70 kg], la percentuale di grasso corporeo [differenza media ponderale: 0,59%] e la pressione diastolica [differenza media ponderale: 0,91 mmHg], e aumentato il colesterolo HDL [differenza media ponderale: 0,03 mmol/l], senza altri effetti significativi. Le analisi dei sottogruppi hanno mostrato che la modalità di IF e la durata dell’intervento, sono stati i fattori primari degli effetti del IF sui biomarcatori. Pertanto, negli adulti con sovrappeso o obesità, il IF e la restrizione calorica continua sono comparabilmente efficaci nel ridurre il peso corporeo e l’adiposità, nonché per migliorare i marcatori di salute cardio-metabolici.
Commento:
Questa revisione sistematica e meta-analisi di studi randomizzati con durate di intervento ≥ 6 mesi, ha dimostrato che il digiuno intermittente aumenta in modo efficace la frazione del colesterolo HDL e riduce il peso corporeo e l’adiposità, la glicemia a digiuno, la pressione arteriosa diastolica e i trigliceridi rispetto alla dieta convenzionale.
Il digiuno intermittente può quindi rappresentare un approccio alternativo efficace per la perdita di peso a lungo termine e il miglioramento della salute cardio-metabolica negli adulti in sovrappeso o con obesità.
Numerose precedenti meta-analisi hanno confermato l’efficacia del IF per la perdita di peso e la riduzione dell’adiposità, ma non hanno fornito prove a lungo termine di come il IF possa portare a una maggiore riduzione del peso corporeo e dei marcatori dell’adiposità rispetto alla restrizione calorica continua. A questo proposito, questo studio ha riportato che il IF era associato alla perdita di peso (~2,84 kg), così come alla perdita di massa grassa. Sebbene questa meta-analisi abbia confermato che a lungo termine il IF era ugualmente efficace rispetto al più breve termine, la sfida principale della gestione dell’obesità è il mantenimento della perdita di peso, soprattutto dopo 1 anno. Sulla base dell’analisi dei sottogruppi, i risultati di questo studio ha mostrano effetti simili (~3,51 kg) a seguito di interventi con durate fino a 1 anno (~2,09 kg) e con durate di intervento ≥ a 1 anno. Questi cambiamenti possono essere spiegati, almeno in parte, dall’inclusione di programmi di gestione del peso a lungo termine che in genere includono fasi di perdita di peso e mantenimento del peso, in cui le fasi di perdita di peso vanno da 3 a 12 mesi e il mantenimento del peso inizia dopo 6-12 mesi di perdita di peso. Inoltre, l’aderenza e la conformità possono diminuire con durate di intervento più lunghe, probabilmente a causa di plateau di perdita di peso o, in generale, trovando difficile attenersi al programma di perdita di peso prescritto. Inoltre, i protocolli pubblicati per il IF sono eterogenei, con alternate day fasting (ADF), time-restricted feeding (TRF) e diete 5:2 che compaiono più frequentemente rispetto ad altre modalità di IF. A questo proposito, una recente meta-analisi ha suggerito che ADF potrebbe essere una modalità migliore per la perdita di peso rispetto a TRF e restrizione calorica continua.
Per quanto riguarda i marcatori glicemici, diverse meta-analisi hanno esplorato il potenziale ruolo del IF nella riduzione della glicemia e insulina a digiuno, della resistenza all’insulina e dell’HbA1c%, ma i risultati sono incoerenti. Questo studio mostra come i marcatori glicemici non sono stati significativamente ridotti dopo il IF rispetto alla restrizione calorica continua, ma è importante notare che anche il gruppo con dieta di controllo ha mostrato una certa perdita di peso. Inoltre, tutti i partecipanti erano in sovrappeso o con obesità, ma non tutti avevano disturbi metabolici, in particolare resistenza all’insulina. È probabile che il IF possa portare a miglioramenti maggiori nei marcatori glicemici nelle persone con disturbi metabolici, dove l’analisi del sottogruppo per la glicemia a digiuno ha dimostrato che il IF era efficace solo negli adulti con glicemia alterata.
Relativamente al profilo lipidico, precedenti meta-analisi hanno dimostrato che il IF è efficace per migliorare il colesterolo totale, il colesterolo LDL e i trigliceridi, senza aumentare il colesterolo HDL. Per interventi di IF a lungo termine, questo studio mostra un aumento di HDL e una diminuzione di trigliceridi rispetto a dieta di controllo, con un aumento maggiore di HDL rispetto alla restrizione calorica continua. Quando si confronta il IF con la restrizione calorica continua, i risultati sono stati probabilmente influenzati dalla durata dell’intervento e dalle modalità di IF, con effetti benefici che diminuiscono con la durata dell’intervento, probabilmente associati a una ridotta aderenza e al recupero di peso. Il TRF può essere più efficace della restrizione calorica continua a lungo termine, ma sono necessarie ulteriori indagini, in particolare incentrate sul tasso di aderenza.
Relativamente alla pressione arteriosa, il confronto tra il IF e la restrizione calorica continua ha indicato effetti simili. Sebbene siano stati descritti diversi meccanismi per i potenziali effetti della riduzione della pressione sanguigna con il IF, questo non sembra essere superiore alla restrizione calorica continua dopo interventi a lungo termine, indicando che questi effetti non sono influenzati dalla modalità del IF o dalla durata dell’intervento. Tuttavia, il numero limitato di studi in alcuni sottogruppi, in particolare nel ADF, che ha permesso di valutare in modo esaustivo tutte le modalità di IF. La durata media dell’intervento era compresa tra sei mesi e un anno e sono ancora necessari studi con durate di intervento superiori a un anno per chiarire gli effetti del IF sul mantenimento della perdita di peso. Un fattore importante da considerare sono i tassi di aderenza, che non sono stati riportati nella maggior parte degli studi. Inoltre, il grado di restrizione calorica continua non è stato mantenuto costante quando si confrontava il IF con restrizione calorica continua in alcuni studi, il che limita la capacità di determinare gli effetti indipendenti del IF. Ancora una volta, è probabile che i risultati di questo studio siano stati influenzati da una disparità tra le condizioni sperimentali. Sebbene questo studio indichi che il TRF è una modalità di IF più efficace a lungo termine, questo tipo di intervento può essere implementato in modi diversi, tra cui la durata e il momento del pasto, che al momento non possono essere determinati a causa del numero ridotto di indagini pubblicate.
In conclusione, il IF a lungo termine sembra essere un modo efficace per ridurre il peso corporeo e l’adiposità, nonché per migliorare alcuni marcatori di salute cardio-metabolica negli adulti con sovrappeso e obesità. Gli effetti benefici del IF sono paragonabili alla restrizione calorica continua e, pertanto, possono essere considerati un metodo alternativo efficace per la perdita di peso a lungo termine e la gestione dei fattori di rischio cardio-metabolico. Per interventi di IF a lungo termine, TRF può essere il metodo più efficace di IF; tuttavia, data la mancanza di prove relative ad altri tipi di IF, sono necessari ulteriori studi di ricerca di alta qualità per determinare le modalità IF più efficaci.
Mousa Khalafi et al. Longer-term effects of intermittent fasting on body composition and cardiometabolic health in adults with overweight and obesity: A systematic review and meta-analysis. Obes Rev. 2025;26(2):e13855. doi: 10.1111/obr.13855. PMID: 39501676 DOI: 10.1111/obr.13855