The Effects of Eight Weeks’ Very Low-Calorie Ketogenic Diet (VLCKD) on Liver Health in Subjects Affected by Overweight and Obesity
Contributo: Barrea
The Effects of Eight Weeks’ Very Low-Calorie Ketogenic Diet (VLCKD) on Liver Health in Subjects Affected by Overweight and Obesity
Effetto di otto settimane di dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) sulla salute epatica in soggetti con sovrappeso e obesità
Background e obiettivi: Le diete chetogeniche a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) sono ampiamente utilizzate per la perdita di peso in soggetti con sovrappeso e obesità, con e senza comorbidità. In questo studio è stata valutata l’efficacia e la sicurezza di una VLCKD sulla steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e sui parametri comunemente associati a questa condizione, in soggetti in sovrappeso e obesità che non assumevano farmaci.
Metodi: Questo studio prospettico real-life ha incluso 33 partecipanti che hanno seguito una VLCKD per 8 settimane. La NAFLD è stata diagnosticata mediante FibroScan. I dati sulle misurazioni antropometriche, l’analisi della bioimpedenza (BIA) e le analisi biochimiche sono stati raccolti sia prima che dopo l’intervento dietetico di VLCKD.
Risultati: Dopo l’intervento dietetico di VLCKD erano significativamente ridotti il BMI (33,84±6,55 vs 30,89±6,38 kg/m2, p<0,01), la circonferenza vita (106,67±15,51 vs 98,64±16,21 cm, p<0,01) e la massa grassa (da 38,47±12,59 vs 30,98±12,39 kg, p<0,01). L’indice CAP, il parametro FibroScan che quantifica l’accumulo di fegato grasso, ha mostrato una riduzione significativa dopo VLCKD (266,61±67,96 vs 223±64,19 db/m, p<0,01). Dopo VLCKD, anche l’indice di steatosi epatica (Fatty liver index, FLI) ha subito un calo significativo (62,82±27,46 vs 44,09±31,24, p<0,01). Inoltre, la glicemia a digiuno, l’insulina, i trigliceridi, il colesterolo totale, il colesterolo LDL, le concentrazioni di ALT, γGT e FT3, così come l’insulino-resistenza (quantificata da HoMA-IR) e i livelli di pressione sanguigna sistolica e diastolica, erano significativamente ridotti dopo VLCKD (p<0.01 per tutti i parametri). Al contrario, le concentrazioni ematiche di colesterolo HDL, 25(OH)vitamina D e FT4 erano più elevate dopo VLCKD (p<0,01 per tutti i parametri). La variazione (δ) di CAP dopo VLCKD non ha mostrato una correlazione con il δ di nessun altro parametro studiato in questo studio.
Conclusioni: La VLCKD è un approccio utile per la NAFLD indipendentemente dai cambiamenti nei fattori comunemente associati alla NAFLD (obesità, massa grassa, insulino-resistenza, lipidi e pressione sanguigna), nonché dai livelli di vitamina D e dell’ormone tiroideo.
Commento:
Ad giorno, la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è la principale causa di malattia epatica cronica nelle nazioni sviluppate che colpisce fino al 30% degli individui. Il termine “steatosi epatica” si riferisce ad un accumulo di tessuto adiposo a livello epatico superiore al 5%, non correlata a condizioni quali l’eccessiva assunzione di alcol, infezioni virali o uso di farmaci. Al contrario, la steatoepatite non alcolica (NASH) è un sottotipo di NAFLD in cui l’accumulo di grasso si aggiunge all’infiammazione lobulare, con o senza fibrosi, che segna il rischio di una possibile progressione verso la cirrosi epatica e, infine, verso il carcinoma epatocellulare.
I soggetti con disfunzioni metaboliche, come il diabete mellito di tipo 2, l’obesità o la sindrome metabolica, hanno maggiori probabilità di sviluppare NAFLD con una frequenza superiore al 70% rispetto ai soggetti senza comorbidità legate all’obesità. Il gold standard per la diagnosi, la stadiazione e la gestione del paziente con NAFLD è la biopsia epatica, la quale però è eccessivamente invasiva nella pratica medica; pertanto, sono state sviluppate metodiche non invasiva, come la determinazione dell’indice di steatosi epatica (FLI). In alternativa, il FibroScan, è una tecnica basata sugli ultrasuoni che supporta una valutazione dettagliata e affidabile della steatosi epatica.
Gli stili di vita (dieta e attività fisica), insieme a fattori genetici, sono i principali componenti responsabili dello sviluppo della NAFLD. I cambiamenti dello stile di vita, come una dieta sana e una maggiore attività fisica, sono i pilastri della prevenzione della NAFLD poiché agiscono migliorando l’insulino-resistenza e l’infiammazione sistemica, portano alla riduzione ponderale e all’accumulo di grasso ectopico. Tra le terapie dietetiche, la dieta chetogenica, e in particolare la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD), con la sua drastica riduzione dei carboidrati, è oggi una delle terapie nutrizionali più utilizzate per il calo ponderale sicuro ed efficace, nei soggetti con obesità. La perdita di peso e la rapida mobilizzazione del grasso epatico dimostrato con l’utilizzo della VLCKD, potrebbero rappresentare un’alternativa efficace per il trattamento della NAFLD.
Questo studio prospettico real-life ha valutato in un gruppo di 33 pazienti con sovrappeso e obesità senza apparenti comorbilità, l’impatto di 8 settimane di VLCKD sulla NAFLD, analizzata con FibroScan e l’indice FLI, sui cambiamenti nei biomarcatori metabolici (insulina, TSH, FT3, FT4, glucosio, insulina resistenza, trigliceridi, colesterolo totale, HDL e LDL, acido urico e vitamina D), sui parametri antropometrici (BMI e circonferenza vita) e sulla composizione corporea (valutata mediante bioimpedenza). Lo studio ha mostrato che una VLCKD di 8 settimane (<800 kcal/die) può ridurre significativamente l’accumulo di grasso nel fegato misurato tramite fibroscan e calcolato tramite FLI. Inoltre, gli Autori hanno riportato che il valore CAP, un indicatore indiretto della deposizione di grasso nel fegato rilevato dal FibroScan, era significativamente inferiore dopo VLCKD rispetto al tempo zero. Allo stesso modo, come prevedibile, anche l’indice FLI è diminuito dopo la VLCKD. Tutti questi risultati dimostrano chiaramente che la restrizione dei carboidrati a meno di 50 g/giorno, che di solito portano alla chetosi nutrizionale, produce un miglioramento della NAFLD in linea con il concetto che il ruolo epatoprotettivo della restrizione dei carboidrati sembra essere potenziato quando viene indotta la chetogenesi e quando l’apporto calorico totale è notevolmente ridotto.
In conclusione, il trattamento della NAFLD con VLCKD è sia benefico che sicuro, probabilmente grazie agli effetti simultanei di diversi fattori, come la riduzione dei livelli di insulina, l’insulino-resistenza, il peso corporeo, la massa grassa e, non infine, l’induzione della chetosi nutrizionale.
Fonte: Rinaldi R, De Nucci S, Castellana F, Di Chito M, Giannuzzi V, Shahini E, Zupo R, Lampignano L, Piazzolla G, Triggiani V, Cozzolongo R, Giannelli G, De Pergola G. The Effects of Eight Weeks’ Very Low-Calorie Ketogenic Diet (VLCKD) on Liver Health in Subjects Affected by Overweight and Obesity. Nutrients. 2023 Feb 6;15(4):825. doi: 10.3390/nu15040825.