Autore :
SIO

Ten-Hour Time-Restricted Eating Reduces Weight, Blood Pressure, and Atherogenic Lipids in Patients with Metabolic Syndrome.

Contributo: Stefania Camastra

Ten-Hour Time-Restricted Eating Reduces Weight, Blood Pressure, and Atherogenic Lipids in Patients with Metabolic Syndrome.

ABSTRACT
In modelli animali, il Time-Restricted Feeding (TRF) può prevenire e risolvere vari aspetti delle malattie metaboliche.
Il Time-Restricted Eating (TRE) in studi pilota sull’uomo riduce i rischi di malattie metaboliche in
individui altrimenti sani. Tuttavia, i pazienti con diagnosi di sindrome metabolica sono spesso
sottoposti a farmacoterapia e non è mai stato testato se TRE può agire in sinergia con la
farmacoterapia in modelli animali o umani. In un single-arm, pair-sample trial, 19 partecipanti con
sindrome metabolica e con al basale una alimentazione giornaliera prevalente distribuita in una
finestra temporale maggiore o uguale a 14 ore, la maggior parte dei quali era in terapia con statina
e/o terapia antiipertensiva, venivano sottoposti a 10 h di TRE (tutto l’apporto dietetico era introdotto
in una finestra di 10 ore autoselezionata) per 12 settimane. Abbiamo trovato che questo intervento
di TRE migliora la salute cardiometabolica per i pazienti con sindrome metabolica che ricevono
cure mediche standard incluse statine e antiipertensivi. TRE è potenzialmente un potente intervento
sullo stile di vita che può essere aggiunto alla pratica medica standard per il trattamento della
sindrome metabolica.

COMMENTO
L’intervento sullo stile di vita e l’alimentazione è parte integrante del trattamento della Sindrome
Metabolica, ne rappresenta infatti la prima linea di intervento a cui aggiungere eventuali trattamenti
farmacologici per il controllo dei singoli fattori che compongono la Sindrome Metabolica. Regimi
alimentari restrittivi sia in termini qualitativi che quantitativi, sono gravati da una scarsa compliance
a lungo termine, pertanto, come sottolineano gli autori del lavoro, appare critica la necessità di
individuare interventi sullo stile di vita che siano efficaci, facili da trasmettere ai pazienti nella
normale routine ambulatoriale e intuitivi per i pazienti da adottare ma anche da mantenere.
In quest’ottica si propone il Time restricted eating (TRE) che si traduce nella sola restrizione della
finestra temporale di assunzione dei pasti nella giornata. Il TRE è un intervento dietetico che mira a
mantenere un coerente ciclo giornaliero di alimentazione / digiuno a supporto dei naturali ritmi
circadiani (Panda, 2016). Si basa sull’osservazione che la regolazione circadiana del sistema
endocrino, del sistema nervoso autonomo e del metabolismo dei nutrienti contribuisce all’omeostasi
fisiologica influenzando l’assimilazione dei nutrienti, la loro mobilizzazione per varie funzioni e
l’eliminazione dei rifiuti metabolici in momenti specifici della giornata (Asher e Sassone-Corsi,
2015; Panda, 2016) e che l’interruzione cronica dei ritmi circadiani può aumentare il rischio
dell’insorgenza di alcune componenti della sindrome metabolica inclusa obesità, ipertensione,
insulino-resistenza, infiammazione e dislipidemia. Studi osservazionali sull’uomo hanno mostrato
una correlazione tra tempi di alimentazione irregolari e aumento del rischio di sindrome metabolica
(Pot et al., 2016; Wennberg et al., 2016). In modelli animali, mantenendo un ritmo quotidiano di
alimentazione e digiuno mediante time restricted feeding migliora il profilo metabolico (Mattson et
al., 2014; Sulli et al., 2018; Zarrinpar et al., 2016). Nell’uomo studi condotti in soggetti sani (Antoni
et al., 2018; Moro et al., 2016; Tinsley et al., 2017) o in obesi mostrano che il TRE riduce
l’assunzione di energia determinando riduzione nel peso corporeo e miglioramento della risposta
glicemica al pasto (Gabel et al., 2018, 2019; Gill and Panda, 2015; Hutchison et al., 2019).
Lo studio di Wilkinson e coll. è il primo condotto su pazienti in trattamento farmacologico per
Sindrome Metabolica. Questo regime dietetico prevede una alimentazione libera sia in termini
qualitativi che quantitativi e come unica limitazione l’obbligo di assumere i pasti in un arco di
tempo limitato, in questo caso si imponeva una finestra temporale di 10 ore di assunzione dei pasti
da scegliere liberamente seguita da 14 ore di digiuno.
I 19 pazienti studiati dopo 12 settimane di TRE hanno mostrato una buona compliance, si osservava
una spontanea riduzione dell’intake calorico dell’8.62% ± 14.47%. Significativa riduzione del peso
corporeo e della massa grassa del 3% (p<0.001) e della circonferenza vita del 4% (p<0.01).
Miglioramento significativo di altre componenti della Sindrome Metabolica, con riduzione
significativa (p<0.05) della pressione sistolica (-4%) e diastolica (-8%), del colesterolo totale (-7%)
ed LDL (-11%) oltre ad una tendenza non significativa verso il miglioramento del profilo
glicemico. Veniva riportata un miglioramento della qualità del sonno. Non si osservava alcuna
variazione significativa dell’attività fisica registrata con actigrafo.
Lo studio presenta importanti limiti dovuti alla dimensione del campione e all’assenza di un gruppo
di controllo. Tuttavia se confermati su una più ampia popolazione i risultati fanno intravedere nel
Time Restricted Eating una possibile strategia di intervento sullo stile di vita di facile attuazione per
la gestione/prevenzione della Sindrome Metabolica e la riduzione dei fattori di rischio
cardiometabolico anche in aggiunta a terapia farmacologica.

Gennaio 2020
Ten-Hour Time-Restricted Eating Reduces Weight, Blood Pressure, and Atherogenic Lipids in Patients with Metabolic Syndrome.Wilkinson MJ, Manoogian ENC, Zadourian A, Lo H, Fakhouri S, Shoghi A, Wang X, Fleischer JG,  Navlakha S, Panda S, Taub PR.
Cell Metab. 2019 Dec 2. pii: S1550-4131(19)30611-4. doi: 10.1016/j.cmet.2019.11.004. [ ub ahead of print]

SEZIONI