Autore :
SIO

Strategie per ridurre lo stigma sul peso in ambiente sanitario

Contributo: Daniele Di Pauli

Effective strategies in ending weight stigma in healthcare
Strategie per ridurre lo stigma sul peso in ambiente sanitario

Quando si guarda allo stigma sul peso uno degli aspetti più invalidanti è la sua presenza nell’ambiente sanitario sia a livello strutturale (l’ambiente in cui si muove la persona affetta da obesità) ma anche da parte dei professionisti della salute. Infatti, atteggiamenti negativi sul peso sono stati rilevati in medici, personale infermieristico, chirurghi, psicologi, dietiste/i, ginecologi, fisioterapisti, studenti di medicina ecc. Il personale sanitario è spesso inconsapevole di questi atteggiamenti negativi che possono avere conseguenze negative a livello di qualità della cura come, per esempio: dedicare meno tempo al paziente affetto da obesità durante gli appuntamenti; fornire meno informazioni sulla salute; avere meno rispetto, considerare il lavorare con le persone con un peso corporeo più elevato una perdita di tempo. Dall’altra parte i pazienti, a causa di esperienze negative passate e/o la paura di subire stigma potrebbero: avere meno fiducia nel curante e sistema sanitario; evitare le visite mediche; cercare di gestire il peso in modo pericoloso e non scientifico con diete fai da te o affidandosi a trattamenti privi di validità scientifica; sentirsi senza speranza e, di conseguenza, poco motivati a prendersi cura di sè. Lo stigma sul peso può divenire una barriera per la gestione dell’obesità e contribuire a mantenere e peggiorare agli effetti negativi del peso sulla qualità di vita fisica, psicologica e sociale. Anche se sembra paradossale in quanto l’ambiente sanitario dovrebbe essere immune da stigma e discriminazione è prioritario chiedersi “Cosa può essere fatto per ridurre questa forma diffusa, socialmente accettata e invalidante di stigma?”. Britta Talumaa e colleghi hanno identificato in una recente revisione pubblicata su Obesity Reviews dal titolo (Effective strategies in ending weight stigma in healthcare) 5 strategie utilizzate per ridurre lo stigma basato sul peso nei professionisti della salute. Le 5 strategie sono “fornire una maggiore istruzione”; “fornire informazioni sulle cause e controllabilità del peso”; “evocare empatia”; “approccio inclusivo del peso”; “interventi misti”.

Maggiore istruzione sull’obesità

Gli autori partono dai dati della letteratura scientifica che riportano come i professionisti della salute si sentano spesso inadeguati nella cura della persona affetta da obesità. La frustrazione data dalla difficoltà a mantenere i risultati nel lungo termine e a una visione semplicistica dell’obesità legata all’idea che il peso sia sotto il controllo della persona e quindi detronizzata da malattia a un problema di forza di volontà, sono carburante per gli atteggiamenti negativi da perte dei curanti ( e non solo). Gli studi basati sul fornire una maggiore conoscenza dell’obesità sono stati proposti in diverse forme: brevi video; corsi completi; seminari educativi tenuti da opinion leader; discussioni di gruppo sulle esperienze personali e credenze riguardo all’obesità. I risultati sono misti e una maggiore istruzione sull’obesità da sola non sembra sufficiente a ridurre lo stigma e, in alcuni casi, può portare a un peggioramento dello stesso.

Informazioni sulle cause e controllabilità del peso

Sulla base della teoria dell’attribuzione che potrebbe essere sintetizzata nell’idea che ognuno ha ciò che si merita e quindi, se una persona è in una condizione di obesità e colpa della sua pigrizia e mancanza di forza di volontà, diversi studi hanno cercato di verificare se il fornire informazioni che sottolineavano la non controllabilità del peso potesse portare a una riduzione dello stigma. Anche questi studi hanno dato risultati misti sebbene quelli fatti con la popolazione sanitaria abbiano offerto risultati più incoraggianti rispetto a quelli fatti sulla popolazione generale. La resistenza dello stigma soprattutto nella popolazione generale, nonostante vengano fornire informazioni sulla natura non controllabile del peso, riflette quanto è radicata l’dea dell’obesità non come malattia complessa e cronica, ma come di qualcosa che possiamo modificare “se veramente lo vogliamo”. Gli autori ricordano che quando si mira a educare le persone sulla controllabilità del peso, è imperativo che le informazioni siano chiare, convincenti e fornite in modo approfondito.

Evocare Empatia

Evocare l’empatia e assumere la prospettiva di un’altra persona, si è dimostrata una strategia utile nel ridurre il pregiudizio in gruppi comunemente stigmatizzati come, per esempio, persone con AIDS o Afro-Americani. Questa strategia suggerisce che, attraverso la promozione e comprensione delle sfide del vivere in una condizione stigmatizzata, la compassione e l’empatia saranno incoraggiate e lo stigma diminuirà. Anche gli studi che hanno indagato questa metodologia hanno offerto risultati misti (mixed results). Inoltre, è possibile che questa sia una strategia relativamente inefficace poiché, il raccontare le difficoltà del vivere in una condizione di obesità, potrebbe portare involontariamente a enfatizzare gli stereotipi verso l’obesità stessa. Sigrùn Danielsdottir e colleghi in una importante revisione delle metodologie studiate per ridurre lo stigma suggeriscono che potrebbe essere più efficace evocare sentimenti di accettazione, uguaglianza e rispetto verso le persone con obesità, piuttosto che sentimenti di empatia o pietà

Approccio inclusivo del peso

Questo approccio mira a non basare il successo della gestione del peso solo sul calo ponderale, ma sul miglioramento della salute (indipendentemente dalla perdita di peso) e riduzione dello stigma. La gestione dell’obesità è quindi focalizzata sul migliorare la salute e benessere della persona e non sul ridurre il numero sulla bilancia Questo approccio può avere la sua forza nel: – Inquadrare l’obesità non solo come problema medico ma come un problema di diritti umani dove ognuno indipendentemente dal peso merita dignità e rispetto e diritto a una assistenza sanitaria di qualità – Sottolineare che promuovere la salute non è necessariamente legato alla perdita di peso – Concentrarsi su comportamenti che possiamo modificare ricordando che la perdita di peso non è un comportamento. Sebbene i risultati degli studi attuali siano promettenti, le conclusioni sono limitate dall’assenza di studi controllati e sono necessarie ulteriori ricerche.

Metodologia mista

Alla luce dei risultati dei metodi sopra citati e come emerso in altre revisioni che hanno indagato le strategie per ridurre lo stigma sembra che data la sua complessità non esista un intervento più efficace di un altro, ma che bisogna studiare quale combinazione possa offrite risultati concreti e a lungo temine. La maggior parte degli interventi con metodi misti ha avuto successo nel cambiare le convinzioni dei partecipanti sulle cause incontrollabili dell’obesità e nel ridurre la colpa attribuita a chi ne è affetto. Tuttavia, il cambiamento degli atteggiamenti e il pregiudizio implicito rimangono una sfida. Sono necessari studi futuri in grado di quantificare meglio gli effetti e le interazioni tra i singoli approcci in un contesto di metodologia mista. Ciò potrebbe significare studiare gruppi paralleli con un numero crescente di metodi o adottare un approccio graduale in cui i non responder ricevono un diverso tipo di intervento.

Conclusioni:

Gli studi sulla riduzione dello stigma sono recenti e i risultati ottenuti sottolineano il bisogno di fare e capire di più, ma allo stesso tempo, l’avere ottenuto risultati contrastanti e non a lungo termine, sottolinea quanto il pregiudizio sul peso sia radicato nella nostra cultura e difficile da modificare. Riconoscendo il valore e utilità di tutti gli interventi proposti in questa revisione è importante tuttavia che, nell’obiettivo di contrastare lo stigma sul peso, ogni professionista della salute tenga conto dei seguenti punti (vedi https://uconnruddcenter.org).
1. •Riconoscere la complessa eziologia dell’obesità e i contributi della genetica, biologia, influenze socioculturali e comportamenti individuali.
2. •Riconoscere che molte persone con obesità hanno cercato di perdere peso ripetutamente.
3. •Considerare che il paziente potrebbe avere avuto precedenti esperienze negative col professionista della salute e quindi approcciarsi con sensibilità ed empatia.
4. •Enfatizzare l’importanza di cambiamenti comportamentali e non focalizzarsi solo sul peso perduto come obiettivo (la perdita di peso non è un comportamento).
5. •Essere consapevoli della difficoltà a perdere e mantenere il peso.
6. •Riconoscere che modeste perdite di peso possono portare a significativi miglioramenti della salute.
7. •Esplorare tutte le cause del problema presentato e non soffermarsi solo sul peso.
8. •Offrire indicazioni concrete e non limitarsi a dire “lei ha bisogno di perdere peso”.

È importante che la formazione medica, soprattutto per gli studenti di medicina, punti di più sulla formazione al trattamento dell’obesità e conoscenza dello stigma e i suoi effetti sulla salute del paziente e qualità della cura.

Come ricordano gli autori, il lavoro da fare richiede una collaborazione di tutti (non solo del mondo medico): “L’eliminazione della stigmatizzazione del peso nella società dovrebbe essere trattata come una priorità di salute pubblica. Ciò richiede un approccio all’intero sistema, con la cooperazione di un’ampia gamma di parti interessate tra cui operatori sanitari, educatori, ricercatori e responsabili politici; senza dimenticare i pazienti che svolgono un ruolo essenziale”.

La dr.ssa Kalea, una delle autrici dell’articolo, sottolinea che:“Gli interventi di riduzione dello stigma sono una priorità della ricerca attuale. Migliorare i modi in cui formiamo gli operatori sanitari nella fase iniziale è un punto di partenza, mantenendo l’attenzione sui nostri pazienti; abbiamo bisogno di comunicare meglio, ascoltare attentamente le esigenze dei nostri pazienti e fare in modo che la loro voce divenga fonte di ispirazione per i nostri programmi di insegnamento e ricerca”.

Concludo con le parole di un altro autore della revisione, Adrian Brown, che in un precedente articolo dal titolo (Pervasiveness, impact and implications of weight stigma) scrive: “Sradicare lo stigma del peso sarà una sfida ed è improbabile che venga eliminato completamente, tuttavia la sua riduzione è un obiettivo raggiungibile” Daniele Di Pauli Tratto da: Talumaa, B, Brown, A, Batterham, RL, Kalea, AZ. Effective strategies in ending weight stigma in healthcare. Obesity Reviews. 2022;e13494. doi:10.1111/obr.13494 Altre citazioni: Brown A, Flint SW, Batterham RL. Pervasiveness, impact and implications of weight stigma. EClinicalMedicine. 2022 Apr 21;47:101408. doi: 10.1016/j.eclinm.2022.101408. PMID: 35497065; PMCID: PMC9046114.
https://uconnruddcenter.org
https://www.news-medical.net/news/20220811/UCL-researchers-identify-strategies-for-minimizing-weight-biasamong- healthcare-professionals.aspx Obesità e Stigma., Daniele Di Pauli, edizioni Positive Press

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