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SIO

Obesity Increases the Duration of Influenza A Virus Shedding in Adults

Contributo di DALL’AGLIO

Obesity Increases the Duration of Influenza A Virus Shedding in Adults

Hannah E. Maier,¹ Roger Lopez,³ Nery Sanchez,5 Sophia Ng,¹ Lionel Gresh,5Sergio Ojeda,5 Raquel Burger-Calderon,²,5 Guillermina Kuan,4,5 Eva Harris,² Angel Balmaseda,³,5 and Aubree Gordon¹

¹Department of Epidemiology, School of Public Health, University of Michigan, Ann Arbor; ²Division of Infectious Diseases and Vaccinology, School of Public Health,University of California, Berkeley; and ³Centro Nacional de Diagnóstico y Referenciaand 4Centro de Salud Sócrates Flores Vivas, Ministry of Health, and 5Sustainable Sciences Institute, Managua, Nicaragua

The Journal of Infectious Diseases  2018: 218:1378–82 DOI: 10.1093/infdis/jiy370

INTRODUZIONE

Studi epidemiologici indicano che l’obesità aumenta il rischio di complicanze severe e della mortalità nelle infezioni da virus dell’influenza, specialmente tra i soggetti più anziani e fragili. Tuttavia, non vi sono studi che abbiano approfondito l’effetto dell’obesità sulle forme influenzali  meno severe e sulla dinamica  di trasmissione del virus dell’influenza.

METODI

Questo studio, eseguito  in Managua, Nicaragua, durante 3 stagioni di contagio (2015-2017), indaga l’effetto dell’obesità sulla durata della diffusione virale dell’influenza. Sono stati esaminati 1783 soggetti che appartenevano a 320 nuclei familiari. Un totale di 145 adulti ha contratto l’influenza e per ogni soggetto ed i relativi conviventi, arruolati nello studio, è stata rilevata altezza e peso in due occasioni; successivamente i soggetti venivano monitorati per 10-13 giorni. Per misurare la durata della diffusione del virus sono stati eseguiti tamponi nasali e  faringei ogni 2-3 giorni ed i campioni sono stati analizzati per la ricerca dell’RNA virale; inoltre sono stati compilati diari giornalieri che riportavano i sintomi e la durata di malattia.

RISULTATI

I soggetti adulti obesi affetti da influenza hanno mostrato  una diffusione del virus dell’influenza A,  più prolungata del 42%,  in media 1,5 giorni  in più rispetto ai soggetti non obesi; al contrario,  nessuna associazione è stata riscontrata con la diffusione del virus B dell’influenza. Considerando poi tra gli adulti quelli asintomatici e paucisintomatici, anche in questo gruppo l’obesità comporta un aumento della durata del periodo  contagioso del 104%.

CONCLUSIONI

L’obesità può avere un ruolo importante nella trasmissione dell’influenza A, specialmente in relazione all’elevata prevalenza degli obesi nella popolazione generale e può essere un obiettivo importante nelle strategie di intervento e di prevenzione.


Commento

Questo studio epidemiologico  per la prima volta  ha rilevato come l’obesità possa avere un ruolo nella diffusione dell’epidemia influenzale,  prolungando il periodo di trasmissione del virus una volta che ad ammalarsi è un soggetto obeso.  Il problema diventa davvero serio considerata l’elevata percentuale di soggetti obesi nella popolazione ed anche la loro ridotta risposta ai vaccini, fattori che sono in grado di peggiorare quello che è già un problema di salute pubblica. Gli autori sono stati incapaci di trovare una spiegazione per i loro risultati, ipotizzando soltanto come l’obesità sia capace di alterare la funzione del sistema immunitario e causare infiammazione cronica, fattori che potrebbero spiegare l’aumento della durata della trasmissione del virus. Gli autori hanno anche sottolineato che l’analisi del tampone non è indicativa del fatto che il virus rilevato sia effettivamente causa di infezione. Inoltre non si spiega come  la diffusione del virus  B dell’influenza non sia influenzata dall’obesità. Decisamente in questo campo sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire il ruolo dell’obesità nelle infezioni virali.

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