Liraglutide causes large and rapid epicardial fat reduction
Contributo di ROSSATO
Liraglutide causes large and rapid epicardial fat reduction
Iacobellis G, Mohseni M, Bianco SD, Banga PK,
Obesity 25:311-316, 2017
Tradizionalmente il ruolo principale nella patogenesi delle complicanze dell’obesità viene attribuito all’eccesso di grasso viscerale intra-addominale. Negli ultimi anni questo aspetto è stato esteso anche al tessuto adiposo esuberante presente nei diversi distretti dell’organismo. In particolare, per quanto riguarda le complicanze cardiache dell’obesità, il grasso epicardico sembra giocare un ruolo di primaria importanza in relazione alla sua stretta contiguità anatomica e funzionale con il tessuto miocardico e con le arterie coronarie. Il tessuto adiposo epicardico nell’obeso è fortemente “infiammato” ed esprime elevate quantità di geni coinvolti nella funzione immunitaria, nella coagulazione, nel metabolismo lipidico, nei processi di apoptosi cellulare. Per tali motivi è stato suggerito che il grasso epicardico potrebbe contribuire allo sviluppo e alla progressione delle modificazione cardiache e coronariche presenti nell’obesità.
Il tessuto adiposo epicardico può essere valutato mediante ecocardiografia standard e rappresenta un fattore indipendente di adiposità viscerale e di accumulo di tessuto adiposo nei vari organi. Recenti studi inoltre hanno dimostrato come il tessuto adiposo epicardico sia più abbondante nei soggetti con diabete mellito tipo 2 e con sindrome metabolica ed è stato suggerito che la riduzione della quantità di questo tessuto rappresenta un target terapeutico per la modificazione del rischio di complicanze cardiovascolari nell’obesità.
Tra le differenti opzioni terapeutiche per la cura dell’obesità, la liraglutide, un analogo del glucagon-like peptide (GLP)-1 utilizzato per la cura del diabete mellito tipo 2, ha dimostrato effetti positivi sulla riduzione del peso corporeo. Inoltre, i trials clinici che hanno verificato gli effetti della liraglutide sul peso corporeo nei pazienti obesi hanno anche dimostrato che i pazienti trattati con questo analogo del GLP-1 presentavano un minore rischio di eventi cardiovascolari rispetto al gruppo di pazienti trattati con placebo.
Gli autori del presente studio hanno dimostrato che la terapia addizionale con liraglutide (fino a 1.8 mg/die s.c.) in 54 pazienti in sovrappeso/obesi (BMI > 27 Kg/mq) con diabete mellito tipo 2 in trattamento con sola metformina, induceva, dopo 3 mesi di trattamento una significativa riduzione di circa il 30% dello spessore del grasso epicardico che arrivava a circa il 40% dopo 6 mesi di trattamento. Gli Autori non hanno osservato alcuna variazione dello spessore del tessuto adiposo epicardico in un gruppo comparabile di pazienti (n. 41) di controllo il cui trattamento ipoglicemizzante era rappresentato dalla sola metformina. Inoltre il gruppo di pazienti trattati con liraglutide presentava una riduzione significativa del BMI oltre che dei livelli di emoglobina glicata, rispetto al gruppo di pazienti trattato con sola metformina.
Sulla base di queste osservazioni gli Autori, oltre a confermare che la liraglutide riduce il peso corporeo, dimostrano che questo analogo del GLP-1 riduce rapidamente la quantità del tessuto adiposo epicardico ipotizzando che gli effetti positivi di tipo cardiovascolare osservato nei trials clinici che hanno utilizzato la liraglutide possano, almeno in parte, dipendere dalla riduzione del grasso adiposo epicardico che rappresenta un fattore indipendente di rischio cardiovascolare nell’obesità.
Commento
Il ruolo dei depositi distrettuali di tessuto adiposo e dell’interazione tra adipociti e cellule confinanti sta emergendo sempre di più quale determinante delle complicanze dell’obesità. Il tessuto adiposo epicardico, per la sua interazione anatomica e funzionale con il miocardio e con le arterie coronarie, sembra presentare caratteristiche analoghe a quanto descritto per altri distretti e gli studi clinici lo stanno dimostrando con sempre maggiore frequenza. Lo studio di Iacobellis et al., dimostra che una molecola utilizzata per il trattamento farmacologico dell’obesità come la liraglutide, porta ad una riduzione dello spessore del grasso epicardico. Il disegno sperimentale dello studio non prevedeva il confronto con altre tecniche mediche di riduzione del peso corporeo ma si prefiggeva di confrontare gli effetti della aggiunta della terapia con liraglutide in un gruppo di pazienti in sovrappeso/obesi affetti da diabete mellito tipo 2 in trattamento con metformina. A tale riguardo esistono studi di metanalisi che hanno mostrato come la dieta ipocalorica e la chirurgia bariatrica siano in grado di ridurre, oltre al peso corporeo e al tessuto adiposo dei vari distretti, anche il tessuto adiposo epicardico. Curiosamente questi stessi studi di meta-analisi hanno evidenziato come l’esercizio fisico non sia in grado di ridurre lo spessore del tessuto adiposo epicardico, anche se dobbiamo considerare l’eterogeneità degli studi che queste meta-analisi hanno valutato. Il tessuto adiposo, comprerso quello epicardico, esprime il recettore per il GLP-1 anche se non è noto il ruolo della stimolazione diretta di tale recettore negli adipociti che lo compongono. Infine va al momento considerato con cautela il suggerimento degli Autori per un possibile utilizzo clinico di questo analogo del GLP-1 diverso da quelli autorizzati e in particolare come molecola “cardioprotettiva” nei pazienti obesi e/o con diabete mellito tipo 2.