Efficacia della psicoterapia di supporto nel calo ponderale in un gruppo di donne con sovrappeso e obesità

Contributo: di Sami Schiff
Efficacia della psicoterapia di supporto nel calo ponderale in un gruppo di donne con sovrappeso e obesità
Abstract Grafico
Background: Tradizionalmente gli interventi mirati alla lotta al sovrappeso/obesità comprendono approcci dietetici (principalmente basati sulla restrizione calorica) combinati con l’aumento dell’attività fisica e/o trattamento farmacologico/chirurgico. Gli approcci dietologici sono in grado di favorire la perdita di peso ma il loro effetto è spesso a breve termine e i pazienti tendono a riprendere il peso perso. Gli approcci chirurgici sono efficaci nel favorire la perdita di peso anche a medio o lungo termine, anche se il 20-30% dei pazienti operati può andare incontro ad una prematura stabilizzazione del peso o ad un recupero di peso.Oltre alla tendenza alla sovralimentazione, ci sono molti fattori psicologici che possono essere coinvolti nella patogenesi dell’obesità. Per questo motivo, sempre più spesso si suggerisce che la psicoterapia dovrebbe essere inclusa nella lotta contro questa malattia.La terapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato la sua efficacia a breve termine nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione alla base dell’obesità, come l’emotional eating o il binge eating. Tuttavia, i risultati in termini di riduzione del peso e in merito al mantenimento della perdita di peso a lungo termine rimangono inconcludenti, principalmente a causa di strategie terapeutiche non omogenee. Inoltre, si sa poco sull’efficacia di altri approcci psicoterapeutici nel ridurre/mantenere un normale peso corporeo.
Obiettivi: L’obiettivo dello studio era di valutare l’impatto della psicoterapia di supporto sulla riduzione del peso corporeo e sul mantenimento del peso perso a lungo termine in giovani donne sovrappeso e obese.
Materiali e Metodi: Sono state reclutare 70 donne (età compresa tra i 23-25 anni), tutte con sovrappeso o obesità. Le partecipanti sono state educate dal punto di vista nutrizionale e hanno ricevuto indicazioni dietologiche personalizzate, con una restrizione calorica del 30% e con l’indicazione di restare attive dal punto di vista fisico (almeno 5000-6000 passi al giorno). Le partecipanti sono state assegnate casualmente a 4 gruppi da 15 persone: 1) Nel gruppo GI erano invitate a seguire le indicazioni dietologiche per 6 settimane; 2) Nel gruppo GII oltre a quanto sopra indicato vedevano un dietista una volta alla settimana per le sei settimane di dieta; 3) Nel gruppo GIII al posto di un dietista seguivano una psicoterapia dinamica, in gruppi da 5, due volte alla settimana per le sei settimane; e 4) Nel gruppo GIV vedevano sia il dietista che lo psicoterapeuta. L’obiettivo principale della psicoterapia proposta, tra altre cose, è stato lo sviluppo personale dei partecipanti, l’accettazione del proprio corpo, il rafforzamento della propria motivazione e una migliore gestione delle proprie emozioni.
Risultati: Prima del trattamento i gruppi non differivano per i principali parametri antropometrici: peso, BMI, circonferenza vita, percentuale di massa grassa e rapporto tra giro vita e fianchi (WHR: waist-hip ratio). Alla fine delle 6 settimane di trattamento tutte le procedure sono state efficaci nel ridurre il peso, il BMI, la WHR e la % di grasso corporeo. Il peso era significativamente inferiore in GIV (83,2 ±3,9 kg) rispetto GI (86,0 ± 6,2 kg). La WHR era significativamente minore in GIV (0,81 ± 0,04 cm) rispetto agli altri tre gruppi (circa 0,86 ± 0,05 cm), in relazione ad una minore circonferenza vita di GIV rispetto a GI e GII (76,9 ± 5,1 cm contro ca. 81,0 ± 6,9 cm). Al follow-up, 6 mesi dopo la fine del trattamento, il peso corporeo era più basso in GIV (79,5 ± 3,8 kg) rispetto a GI, GII e GIII (86,3 ± 7,3, 84,8 ± 5,0 e 82,6 ± 4,9 kg, rispettivamente). Il BMI è risultato significativamente più basso in GIII (30,1 ± 1,4 kg/m2) e GIV (29,3 ± 2,3 kg/m2) rispetto a GI (31,3 ± 3,0 kg/m2) e GII (31,3 ± 1,8 kg/m2). Il WHR è risultato significativamente più basso in GIV (0,80 ±0,05 cm) rispetto ai restanti gruppi (circa 0,86 ± 0,05 cm) e lo stesso per la circonferenza della vita (GIV: 73,7 ± 6,6 contro circa 80,0 ± 7,0 cm per GI, GII e GIII). La percentuale di grasso corporeo è risultata significativamente inferiore in GIII e GIV (ca. 30.2 ± 2.4%) rispetto a GI e GII (ca. 31.9 ± 2.9%). Un riassunto dei risultati in Figura 1.
Nel gruppo GIII la percentuale di persone classificate come obese (BMI>30) è passato dall’87 al 65% alla fine del trattamento e al follow-up si è ridotto ulteriormente al 47%. In GIV è diminuita dall’87 al 53%; e dopo altri sei mesi, è sceso ancora al 40%.In relazione alla WHR, le percentuali di persone con obesità (WHR > 0,85 cm) -sovrappeso (WHR: 0,80–0,84 cm) -normopeso (<0,79 cm) sono cambiate da 72–28–0% a 30–47–23%. Al follow-up, questo effetto si è amplificato solo in GIV, con un’ulteriore riduzione della percentuale di persone obese e un aumento del numero delle persone con WHR normale (20–47–33%, rispettivamente). Questo effetto di riduzione del numero di persone con WHR >0,85 è stato osservato anche nei restanti gruppi, ma in modo meno evidente.Tutte le procedure adottate (GI–IV) hanno prodotto risultati significativi nella riduzione della percentuale di donne con percentuale di tessuto adiposo superiore al 30% (dal 100% in GI-III e 97% in GIV a 88, 83, 83 e 70% delle persone, rispettivamente). Al follow-up, la percentuale di persone con grasso corporeo superiore al 30% era ulteriormente diminuita (rispettivamente a 80, 78, 73 e 59%), soprattutto nel gruppo in cui la terapia dietetica era combinata con la consulenza del dietista e con la psicoterapia (GIV).Rispetto alla valutazione basale, la diminuzione più alta del peso corporeo è stata osservata nel GIV (del 5,35%) e la più bassa nel GI (dell’1,49%). Nel gruppo GII c’è stata una riduzione del peso corporeo dell’1,84% e del 2,35% in GIII. In GIII e GIV si osserva un’ulteriore diminuzione del peso corporeo al follow-up (del 5,49% in GIII e del 9,56%. in GIV) Nel caso di GII, sei mesi dopo la fine dello studio, il peso corporeo medio è rimasto al livello di fine trattamento, mentre in GI al follow-up il peso corporeo ha mostrato un ritorno ai valori pretrattamento. Risultati analoghi sono stati osservati per il BMI.
Commento: Vista la difficoltà ad ottenere dei risultati a lungo termine nei trattamenti standard per l’obesità, vi è sempre di più un maggiore interesse nei confronti degli interventi psicoterapici in supporto alla lotta all’obesità anche in considerazione del fatto che l’aumento di peso spesso si associa a problematiche della sfera psicologica ed emotiva che vengono regolate anche attraverso l’alimentazione.Il presente studio dimostra che le pazienti che seguivano la psicoterapia di gruppo, assieme alla prescrizione della dieta e di un consulto dietologico (GIV) hanno ottenuto risultati migliori in termini di riduzione del peso, della percentuale di grasso corporeo e dell’indice di massa corporea e un migliore WHR, rispetto agli altri tre gruppi. Inoltre, gli effetti si sono mantenuti o addirittura migliorati al follow-up 6 mesi dopo la fine dell’intervento.In conclusione, non c’è dubbio che vi sia la necessità di un cambiamento permanente nei comportamenti alimentari e nello stile di vita nei pazienti in sovrappeso/obesi per ottenere una riduzione ponderale soddisfacente e un mantenimento del peso perso a lungo termine.I risultati del presente studio dimostrano l’efficacia della psicoterapia di supporto per il trattamento dell’obesità nelle giovani donne. Sebbene gli effetti più significativi siano stati osservati con un approccio combinato che integra dieta, attività fisica, consulenze dietetiche e psicoterapia (GIV), quest’ultima, combinata con la dieta e l’esercizio fisico, ma senza consulenza dietetica (GIII), ha prodotto risultati comunque notevoli. Per superare i limiti del presente studio e per costruire un contesto scientifico più consistente in merito agli interventi psicoterapici orientati alla perdita di peso come trattamento integrativo per la gestione dell’obesità, sarebbe opportuno eseguire trial clinici su campioni di pazienti molto più grandi e con follow-up più lunghi. Inoltre, sarebbe importante studiare altri gruppi di persone obese/sovrappeso, ad esempio, donne obese in post menopausa, pazienti con altre malattie che accompagnano l’obesità o in popolazioni di pazienti che includano anche individui di sesso maschile. Anche il confronto tra vari approcci psicoterapici (es. cognitivo-comportamentali, dinamici ecc.) sarebbe utile per identificare meglio quali siano le procedure più efficaci da adottare. In ultimo, considerando il contesto medico, sarebbe utile investigare gli effetti della terapia non solo sulla perdita di peso ed altri parametri antropometrici, ma anche su variabili metaboliche, quali: i livelli della glicemia, la pressione arteriosa, i livelli infiammatori ecc.
The effectiveness of supportive psychotherapy in weight loss in a group of young overweight and obese women.
Juchacz K, Kłos P, Dziedziejko V, Wójciak RW
Nutrients. 2021 Feb 6;13(2):532. doi: 10.3390/nu13020532.