Effetti su aldosterone e renina di una dieta ipocalorica a basso contenuto di grassi e di una dieta chetogenica supplementata o meno con sali di chetoni.

Contributo di Caprio
Effetti su aldosterone e renina di una dieta ipocalorica a basso contenuto di grassi e di una dieta chetogenica supplementata o meno con sali di chetoni.
Effects of Hypocaloric Low-Fat, Ketogenic and Ketogenic & Ketone Supplement diets on Aldosterone and Renin.
Introduzione: Le diete chetogeniche (KD) e le diete a basso contenuto di grassi (LFD) determinano un calo ponderale paragonabile, ma effetti cardiometabolici diversi sul metabolismo lipidico e sull’insulina. Solitamente, il calo ponderale induce una riduzione dell’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS).
Scopo e disegno dello studio: Si tratta di uno studio clinico parte di un progetto più esteso comprendente uno studio dietetico controllato randomizzato a due bracci, disegnato per definire gli effetti di una dieta chetogenica supplementata con Sali di chetoni esogeni (KD+KS) e una dieta chetogenica con placebo (KD+PL) su molteplici aspetti tra i quali la composizione corporea, e la valutazione del rischio cardiometabolico. Questo lavoro è focalizzato principalmente sul RAAS e sui biomarcatori ad esso correlati. Sono stati studiati gli effetti sul RAAS di una dieta chetogenica con differenti contenuti di sodio nei confronti di una dieta a basso contenuto di grassi, in soggetti adulti in sovrappeso o con obesità.
Materiali e metodi: 28 pazienti sono stati selezionati e randomizzati a due gruppi sottoposti ai due diversi programmi nutrizionali. Il primo gruppo (n = 14) ha seguito una dieta chetogenica+placebo e il secondo (n = 14) una dieta chetogenica + sali di chetoni per sei settimane. A un terzo gruppo di partecipanti (n=12) scelti tra soggetti appartenenti allo stesso range di età (21-65 anni) e di indice di massa corporea (≥ 27-35 kg/m²), è stata somministrata una dieta a basso contenuto di grassi con lo stesso quantitativo di proteine e di calorie, per valutare l’influenza della distribuzione dei macronutrienti sulle variabili di interesse. Un team di dietisti ha elaborato un particolare protocollo dietetico a rotazione durante la settimana, con tutti gli alimenti pesati e analizzati per il loro contenuto in macro e micronutrienti. I soggetti arruolati nello studio non assumevano farmaci che potessero interferire con il RAAS.
Ai partecipanti è stata monitorata la pressione arteriosa, la chetonemia e la glicemia a digiuno. Sono stati raccolti campioni di plasma e siero per misurare l’insulinoresistenza (HOMA-IR), e le concentrazioni di aldosterone e renina al tempo zero, dopo due, quattro e sei settimane di trattamento. I pazienti hanno effettuato la raccolta delle urine delle 24 ore bisettimanalmente, inoltre è stata misurata la funzionalità cardiaca in termini di frazione di eiezione analizzata tramite 3T MRI, e sono stati valutati i depositi di grasso viscerale e sottocutaneo all’inizio e alla fine del trattamento.
Risultati: Non sono state rilevate sostanziali differenze del calo ponderale tra due gruppi di trattamento con KD dopo sei settimane di intervento. Il livello di aldosterone sierico alla seconda settimana era più che raddoppiato nel gruppo sottoposto a KD+KS, raggiungeva il suo picco alla quarta settimana per poi decrescere alla sesta settimana. Analogamente, i livelli di aldosterone sierico aumentavano del 51% rispetto alla baseline alla seconda settimana, per aumentare ulteriormente alla quarta settikmana e raggiungere il plateau (88% rispetto alla baseline) alla sesta settimana nel gruppo che ha seguito solo dieta chetogenica senza supplementazione in chetoni. Diversamente, nel gruppo soggetto a LFD, i livelli di aldosterone inizialmente diminuivano dopo 2 e 4 settimane, ma non risultavano statisticamente modificati rispetto al baseline alla sesta settimana. Pertanto i valori di aldosterone sierico non variavano significativamente nel gruppo trattato con LFD, sebbene i soggetti presentassero un calo ponderale paragonabile agli altri due gruppi.
Discussione: I risultati di questo studio evidenziano come i livelli di aldosterone aumentano significativamente nei pazienti con obesità sottoposti a una dieta chetogenica ipocalorica con placebo o con sali di chetoni somministrati due volte al giorno. I livelli di aldosterone invece non sono andati incontro a modificazioni significative nel gruppo sottoposto a dieta ipocalorica, sebbene non ci fossero differenze nel calo ponderale tra i diversi gruppi.
Le concentrazioni di aldosterone sono risultate inversamente correlate a quelle di renina e ciò suggerisce un’attivazione della produzione di aldosterone indipendente della renina.
Dai dati ottenuti, la chetonemia è risultata positivamente associata all’aldosterone suggerendo un potenziale ruolo dei corpi chetonici nei confronti dell’asse renina-angiotensina-aldosterone, senza tuttavia determinare effetti avversi sui principali markers cardiometabolici esaminati.
Commento: Dai dati presenti in letteratura è noto che solitamente il calo ponderale induce una riduzione dell’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). In questo studio è stato possibile riscontrare come, nonostante un significativo calo ponderale e un aumento delle concentrazioni sieriche di aldosterone, i soggetti sottoposti a dieta chetogenica non presentano un peggioramento per i fattori di rischio cardiometabolico. Questi dati suggeriscono che i corpi chetonici possano svolgere un effetto cardioprotettivo nonostante l’attivazione del RAAS.
PMID: 36629058; DOI: 10.1210/clinem/dgad009
Link PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36629058/