“Fame” di nuove conoscenze nel mondo dell’obesità: tra nuovi trattamenti e vecchi pilastri
Il congresso nazionale della Società Italiana di Obesità (SIO) è giunto ormai alla sua nona edizione. L’evento si è tenuto dall’11 al 13 ottobre presso l’aula Magna dell’Università degli studi di Milano e si è aperto con la presentazione della rete dei centri SIO e delle moderne modalità di gestione della cartella elettronica. Gli argomenti principali nel campo dell’obesità sono stati posti al vaglio dell’opinione degli esperti con particolare attenzione alle nuove strategie farmacologiche anti-obesità. Resta saldo il messaggio che l’inizio di una terapia farmacologica non può prescindere dall’attuazione di adeguate modificazioni dello stile di vita.
I farmaci introdotti di recente hanno dimostrato un profilo di efficacia e sicurezza nettamente positivo. La Liraglutide è un analogo del Glucagon-like peptide 1 (GLP-1) che, somministrato per via sottocutanea, riduce la velocità di svuotamento gastrico, favorisce l’insorgenza di sazietà e l’aumento della massa beta cellulare. Inizialmente sperimentata per il trattamento del diabete di tipo 2 è stata successivamente approvata per la terapia del sovrappeso e dell’obesità. L’efficacia e la sicurezza del farmaco sono state valutate in 4 studi di fase 3, noti con l’acronimo “SCALE” (Satiety and Clinical Adiposity-Liraglutide Evidence in Nondiabetic and Diabetic Individuals).
L’ultimo farmaco approvato in Italia per il trattamento dell’obesità è rappresentato dall’associazione naltrexone/bupropione. Si tratta di una combinazione farmacologica , disponibile in Italia dal novembre 2017.
Il bupropione è un antidepressivo usato anche nella disassuefazione dal fumo, mentre il naltrexone è un antagonista dei recettori μ degli oppioidi, usato prevalentemente per il trattamento della dipendenza da oppioidi e da alcool. Il razionale di questa associazione precostituita si basa sull’azione sinergica che i due componenti esercitano a livello ipotalamico. L’associazione viene somministrata in compresse a rilascio prolungato. L’efficacia e la sicurezza dell’associazione sono state valutate in quattro studi di fase 3, denominati Contrave Obesity Research (COR), che includevano pazienti sovrappeso e obesi.
Il futuro della terapia farmacologica dell’obesità sembra più luminoso grazie alla sperimentazione di nuove molecole in fase “avanzata” di studio, che permetteranno di arricchire l’armamentario farmacologico.
Il congresso ha dedicato inoltre uno spazio alla chirurgia bariatrica. In particolare si è discusso di valutazione e preparazione del paziente all’intervento, così come di follow up a breve e lungo termine.
La seconda giornata congressuale si è aperta con una overview sulle basi biologiche dell’organo adiposo e sulla regolazione del bilancio energetico.
Iniziando dalla storia della leptina, l’ormone prodotto dal tessuto adiposo, dalla sua identificazione fino al suo utilizzo nella terapia dei casi di deficit congenito, la sessione è proseguita con la definizione del ruolo degli aminoacidi nella regolazione del metabolismo energetico. Lo stato dell’arte sull’organo adiposo e le sue funzioni, con un aggiornamento sul ruolo nella patogenesi di alcune neoplasie e l’asse ipofiso-surrenalico nell’obesità sono stati gli argomenti che hanno chiuso questa stimolante sessione.
Come condizione eterogenea l’obesità si correla a numerose complicanze la cui gestione rappresenta un punto fondamentale nella strategia di cura. In primo luogo si è parlato di diabete e obesità, binomio spesso dibattuto e di grande interesse. Fortunatamente ad oggi la tipologia dei farmaci con effetti positivi sul profilo glucidico e sul peso corporeo si è notevolmente ampliata. Alla “vecchia metformina” si sono aggiunte due classi più efficaci nel favorire il calo ponderale: gli inibitori del trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) attraverso l’induzione della diuresi osmotica (glicosuria) e gli agonisti del GLP1, tra cui la Liraglutide.
Il tema della steatoepatite non alcolica (NAFLD) è stato affrontato per la estrema diffusione del fenomeno nella popolazione obesa: riconoscere ed affrontare il problema in modo adeguato permette un rallentamento della sua evoluzione.
Obesità ed ipertensione arteriosa sono un binomio frequente e una scelta adeguata della terapia antiipertensiva è opportuna non solo per ottenere un efficace controllo dei valori pressori ma anche per evitare gli effetti metabolici sfavorevoli di alcune molecole.
Un’intera sessione è stata riservata alla valutazione psicologica del paziente obeso, per ribadire come l’obesità sia una malattia da valutare sempre in ambito multidisciplinare. In tale sessione sono stati discussi i trattamenti psicoterapeutici più efficaci nel contribuire al controllo del peso, come quello cognitivo-comportamentale, da effettuare in associazione o meno alle terapie farmacologiche.
In tema di strategie nutrizionali il congresso ha dato spazio ad un illustre ospite internazionale, il prof. Felipe Casanueva, che ci ha fatto addentrare nel territorio controverso delle diete chetogeniche, ridonando all’argomento una nuova veste scientifica e sostenuta da prove.
Altro ospite del congresso è stato lo chef Luca Barbieri portavoce della cosiddetta “cucina del benessere” ed esperto nella realizzazione di cibi gustosi e ad elevato valore nutrizionale.
Di contorno alle relazioni di esperti è stato riservata una sessione ai giovani medici e ricercatori, attraverso la presentazione orale di studi originali che hanno affrontato il tema dell’obesità in tutti i suoi aspetti.
Le relazioni dell’ultima giornata congressuale hanno riguardato i principali meccanismi implicati nella regolazione dell’ assunzione del cibo e del dispendio calorico. In particolare, Ferruccio Santini, nuovo presidente della SIO, ha ricordato il ruolo degli ormoni tiroidei nella regolazione sia centrale che periferica del bilancio energetico.
Infine si è parlato di un gruppo di malattie la cui caratterizzazione si è perfezionata negli ultimi anni. Si tratta di un complesso di sindromi cliniche definite col termine di lipodistrofie, caratterizzate da una perdita di tessuto adiposo che si associa alla comparsa di complicanze metaboliche, talvolta difficili da controllare. Si tratta di condizioni molto rare ma più frequenti di quanto si pensasse fino a pochi anni fa. Riconoscere tempestivamente queste malattie è molto importante per una migliore gestione delle complicanze.
Il saluto ed il passaggio di testimone fra il presidente uscente Fabrizio Muratori ed il neo-eletto ha chiuso il convegno dando appuntamento per il prossimo SIO Work In Progress che si svolgerà tra circa 1 anno e per la decima edizione del congresso nazionale nel 2020.
Margherita Caroli
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