Assunzione carboidrati nella dieta e mortalità: uno studio di coorte prospettico e meta-analisi.
Contributo di MALAVAZOS
Assunzione carboidrati nella dieta e mortalità: uno studio di coorte prospettico e meta-analisi.
Dietary carbohydrate intake and mortality: a prospective cohort study and meta-analysis
Seidelmann SB, Claggett B, Cheng S, Henglin M, Shah A, Steffen LM, Folsom AR, Rimm EB, Willett WC, Solomon SD. Lancet Public Health 2018;3: e419–28
PMID: 30122560
Background
Le diete povere di carboidrati, che vengono limitati a favore di un maggiore apporto di proteine o grassi, o entrambi, costituiscono una popolare strategia per perdere peso. Tuttavia, l’effetto della restrizione dei carboidrati sulla mortalità a lungo termine è controverso e potrebbe dipendere dal fatto che i carboidrati possano essere sostituiti da grassi e proteine di origine vegetale oppure animale.
Lo scopo dello studio è l’associazione tra l’assunzione di carboidrati e la mortalità.
Materiali e metodi
Abbiamo studiato, in quattro comunità statunitensi, 15 428 adulti di età compresa fra i 45 e i 64 anni, che avevano completato un questionario dietetico durante l’arruolamento per lo studio sull’aterosclerosi “Atherosclerosis Risk in Communities” (ARIC) (tra il 1987 e il 1989), durante il quale non era stata registrata un’assunzione calorica estrema (< 600 kcal o > 4200 kcal al giorno per gli uomini e < 500 kcal o > 3600 kcal al giorno per donne).
L’outcome primario era la mortalità per tutte le cause. In questa coorte è stata studiata l’associazione tra la percentuale di energia derivante dall’assunzione di carboidrati e la mortalità per tutte le cause, tenendo conto di possibili relazioni non lineari. Questa associazione è stata ulteriormente approfondita, combinando i dati ARIC con i dati relativi all’assunzione di carboidrati raccolti da sette studi prospettici internazionali in una meta-analisi. Infine, è stato valutato se la sostituzione di carboidrati con fonti animali o vegetali di grassi e proteine influenzasse la mortalità.
RISULTATI
Durante un follow-up durato mediamente 25 anni sono stati registrati 6283 decessi nella coorte ARIC e 40 181 morti in tutti gli studi di coorte. Nella coorte ARIC, dopo un aggiustamento multivariabile, è stata riscontrata un’associazione a forma a U tra la percentuale di energia proveniente dai carboidrati (media 48.9%, SD 9.4) e mortalità: una percentuale del 50-55% di energia derivata dai carboidrati era associata al più basso rischio di mortalità. Nella meta-analisi di tutte le coorti (432 179 partecipanti), sia un ridotto (< 40%) che un elevato consumo di carboidrati (> 70%) ha comportato un maggiore rischio di mortalità rispetto ad un’assunzione moderata, e questo risulta coerente con l’associazione con forma ad U (pooled hazard ratio 1.20, IC al 95% 1.09-1.32 per il limitato consumo di carboidrati; 1.23, 1.11-1.36 per il consumo elevato di carboidrati). Tuttavia, i risultati variavano a seconda della fonte dei macronutrienti: la mortalità aumentava quando i carboidrati venivano sostituiti con grassi o proteine di derivazione animale (1.18, 1.08-1.29) e diminuiva quando le sostituzioni erano a base vegetale (0.82, 0.78-0.87).
Conclusioni
Entrambe le tipologie di diete (ad alto oppure basso tenore di carboidrati) sono state associate ad un aumento della mortalità, con il rischio minimo osservato quando l’assunzione di carboidrati è moderata (50-55%). I regimi poveri di carboidrati che prediligono le proteine e i grassi di origine animale, come agnello, manzo, maiale e pollo, sono stati associati ad una maggiore mortalità, mentre quelli in cui l’assunzione di proteine e grassi deriva dalle piante, come verdure, noci, burro di arachidi e pane integrale, sono stati associati ad una minore mortalità, suggerendo che l’origine del cibo modifica in particolare l’associazione tra assunzione di carboidrati e mortalità.