Assunzione di fibre alimentari e mortalità per tutte le cause e causa-specifica: una revisione sistematica e una meta-analisi di studi prospettici di coorte
Contributo di Barrea
Assunzione di fibre alimentari e mortalità per tutte le cause e causa-specifica: una revisione sistematica e una meta-analisi di studi prospettici di coorte
Introduzione: Diverse evidenze scientifiche supportano gli effetti benefici delle fibre alimentari sul rischio di malattie croniche non trasmissibili (NCD). In questa revisione sistematica e meta-analisi sono stati inclusi tutti gli studi prospettici di coorte che hanno valutato la relazione tra l’assunzione di fibre alimentari e la mortalità per tutte le cause o causa-specifica.
Metodi: L’estrazione, la valutazione e la qualità dei dati sono state eseguite da due ricercatori in modo indipendente. L’eterogeneità tra gli studi è stata valutata utilizzando il test chi-quadrato. Sono stati inoltre valutati i rapporti di rischio (HR) o i rischi relativi (RR) e gli intervalli di confidenza al 95% (CI) per l’associazione tra diversi tipi di fibre e mortalità.
Risultati: Questa revisione sistematica ha incluso 64 studi, con un campione totale di 3.512.828 soggetti, dove sono stati studiate le associazione tra l’assunzione di fibre alimentari e la mortalità per tutte le cause, malattie cardiovascolari (CVD) e cancro. La meta-analisi mostra che un maggiore consumo di fibra alimentare totale ha ridotto significativamente il rischio di mortalità per tutte le cause del 23% (HR: 0,77; IC al 95% (0,73; 0,82), mortalità correlata alle CVD del 26%(HR: 0,74; IC al 95% (0,71; 0,77) e mortalità correlata al cancro del 22% (HR: 0,78; IC al 95% (0,68; 0,87). Il consumo di fibre insolubili tendeva ad essere più efficace dell’assunzione di fibre solubili nel ridurre il rischio di mortalità totale e di mortalità dovuta a malattie cardiovascolari e cancro. Inoltre, la fibra alimentare proveniente da cereali integrali e verdure è stata associata a un rischio ridotto di mortalità per tutte le cause, mentre la fibra alimentare proveniente da noci e semi ha ridotto il rischio di morte correlata a malattie cardiovascolari del 43% (HR: 0,57; IC 95% 0,38 – 0,77).
Conclusioni: Questa meta-analisi fornisce ulteriori prove a sostegno dell’associazione protettiva tra l’assunzione di fibre e i tassi di mortalità per tutte le cause e per causa specifica.
Commento: Questa revisione sistematica e meta-analisi di studi prospettici di coorte esamina le associazioni tra il consumo di diversi tipi di fibre alimentari provenienti da diverse fonti e il rischio di mortalità per tutte le cause e mortalità per CVD, ictus e cancro. La dimensione del campione era di 3.512.828 soggetti. L’età minima dei partecipanti era di 15 anni. L’intervallo di follow-up era di 3,75 – 40 anni. I dati sull’assunzione di fibre sono stati raccolti principalmente mediante un questionario sulla frequenza alimentare autosomministrato (FFQ).
Le malattie croniche non trasmissibili (NCD), come le malattie cardiovascolari (CVD), il cancro e il diabete mellito di tipo 2 (T2D), continuano a rappresentare problemi importanti di salute pubblica globale in quanto cause primarie di morte, rappresentando quasi il 70% della mortalità in tutto il mondo. Poiché una parte sostanziale delle malattie non trasmissibili è prevenibile, la necessità di metodi preventivi efficaci è stata a lungo studiata. Uno degli approcci più promettenti per prevenire le malattie non trasmissibili è una dieta che incorpori alimenti o componenti funzionali. Il basso consumo di cereali integrali e frutta è uno dei principali fattori di rischio alimentare per la mortalità. L’importanza delle fibre alimentari come ingrediente salutare nelle diete è stata ampiamente riconosciuta. Il termine “fibra alimentare” si riferisce a un gruppo eterogeneo di sostanze con diverse strutture e proprietà fisico-chimiche (ad esempio solubilità, viscosità e fermentescibilità). Le due categorie fondamentali di fibre alimentari sono solubili e insolubili. La fibra solubile si dissolve in acqua ed è efficace nel ridurre i livelli di colesterolo e nella stabilizzazione della glicemia. Pertanto, aumentare l’assunzione di fibre solubili è importante per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e T2D. Al contrario, le fibre insolubili, come la cellulosa e la lignina, hanno caratteristiche di accumulazione fecale che possono favorire la peristalsi ed evitare la stitichezza. Il consumo di fibre alimentari è associato a una riduzione della stitichezza e a un miglioramento della salute intestinale. Diverse evidenze hanno dimostrato che diverse fonti di fibre possono avere effetti diversi su specifiche condizioni di salute. Ad esempio, alcuni studi suggeriscono che le fibre dei cereali integrali possono essere particolarmente utili per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
I risultati di questa meta-analisi mostrano che il consumo di fibre alimentari aveva una significativa associazione inversa con il tasso di mortalità totale e con la mortalità dovuta a cause specifiche, tra cui malattie cardiovascolari e cancro. Nel dettaglio, coloro che assumevano una maggiore quantità di fibre avevano un tasso di mortalità totale inferiore del 23%. I risultati del presente studio forniscono l’evidenza che un maggiore apporto di fibre alimentari totali sia associato a una riduzione del rischio di mortalità per CVD pari al 26%. Anche nel contesto dell’ictus è stato riportato l’effetto protettivo delle fibre: un maggiore apporto di fibre era associato a un’incidenza inferiore del 22% di mortalità correlata all’ictus. Un maggiore apporto di fibre era significativamente associato a una riduzione del rischio di mortalità per cancro pari al 22%; questa associazione era significativa anche per la mortalità per cancro del colon-retto.
Le fibre solubili, come lo psillio e il β-glucano, possono formare un gel viscoso nel tratto intestinale. Quando vengono aggiunte fibre gelificanti alla dieta, infatti, la viscosità del chimo aumenta significativamente in modo dose-dipendente, portando ad un effetto addensante. Questo aumento di viscosità rallenta la digestione dei nutrienti così come l’assorbimento del glucosio e di altri nutrienti. Questo meccanismo regola efficacemente i livelli di glucosio, evitando così il rischio sia di iperglicemia che di ipoglicemia. Ciò può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e altri disturbi metabolici. Di conseguenza, la fibra solubile può avere benefici per la salute e ridurre i tassi di mortalità. La fibra solubile abbassa la concentrazione di colesterolo in due modi. Innanzitutto, può legarsi alle particelle di colesterolo nell’intestino tenue, riducendo così l’assorbimento. Inoltre, la fibra solubile altera l’escrezione degli acidi biliari con la materia fecale, facendo sì che il fegato assorba più colesterolo per generare più bile. Ciò può abbassare i livelli di colesterolo e ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus.
Le fibre alimentari possono anche aumentare il volume delle feci e la consistenza ruvida delle fibre aiuta nella stimolazione della peristalsi. Ciò previene la stitichezza e riduce il rischio di emorroidi, diverticolite e altri disturbi gastrointestinali. Inoltre, questo effetto si traduce in una riduzione dell’esposizione agli agenti cancerogeni all’interno del lume intestinale nonché in una diminuzione della produzione di acidi biliari secondari accelerando il tempo di transito. Inoltre, le fibre saziano e possono aiutare a promuovere il senso di sazietà dopo un pasto e stimolare l’ormone della sazietà, la colecistochinina, che può favorire la perdita di peso e migliorare la salute generale.
Gli alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, cereali integrali e legumi, sono anche ricche fonti di componenti biologicamente attivi, tra cui sostanze fitochimiche, antiossidanti e vitamine, che sono in grado di inibire la crescita del cancro. Pertanto, come meccanismo indiretto, l’aumento dell’apporto di fibre attraverso il consumo di questi alimenti può anche portare ad un aumento dell’assunzione di questi composti benefici.
In particolare, in questo studio, l’assunzione di fibre alimentari da noci e semi ha comportato una riduzione del 43% del rischio di mortalità per CVD. Un altro punto degno di nota in questo studio è che solo il consumo di fibre insolubili e di fibre provenienti da cereali ha mostrato una riduzione della mortalità dovuta a tumori maligni rispettivamente del 20% e del 15%.
In conclusione, i risultati della presente meta-analisi hanno confermato l’associazione tra l’assunzione di fibre alimentari e la riduzione totale del rischio di mortalità. Questa associazione era più significativa per la mortalità correlata alle CVD. In particolare, il consumo di fibre insolubili si è rivelato più efficace dell’assunzione di fibre solubili nel ridurre il rischio di mortalità, in particolare quella correlata al cancro.
Dietary fiber intake and all-cause and cause-specific mortality: An updated systematic review and meta-analysis of prospective cohort studies.
Fatemeh Ramezani, Farzad Pourghazi, Maysa Eslami, Maryam Gholami, Nami Mohammadian Khonsari, Hanieh-Sadat Ejtahed, Bagher Larijani, Mostafa Qorbani.
Clin Nutr. 2024 Jan;43(1):65-83. doi: 10.1016/j.clnu.2023.11.005.