Autore :
SIO

Age-appropriate BMI cut-points for cardiometabolic health risk: a cross-sectional analysis of the Canadian Longitudinal Study on Aging.

Contributo: Zoico

Age-appropriate BMI cut-points for cardiometabolic health risk: a cross-sectional analysis of the Canadian Longitudinal Study on Aging.

Background

Le modificazioni della composizione corporea associate all’invecchiamento si associano a un incremento di morbilità e mortalità. I cut-off di indice di massa corporea (BMI) proposti dall’OMS per la classificazione degli stati ponderali in relazione allo stato di salute potrebbero non risultare completamente applicabili all’anziano per diversi motivi. In particolar modo l’invecchiamento si associa a modificazioni della composizione corporea ed in particolar modo a ridistribuzione del tessuto adiposo verso il compartimento viscerale, con incremento del rischio cardiovascolare e metabolico. In parallelo si verifica una riduzione della massa magra, con la comparsa di Sarcopenia. Inoltre con l’invecchiamento si verifica fisiologicamente una riduzione dell’altezza che potrebbe contribuire alle difficoltà interpretative del BMI nell’anziano. L’Indice di massa corporea potrebbe quindi rappresentare uno strumento solo in parte informativo nel soggetto anziano in quanto non in grado di correlarsi a queste modificazioni della composizione corporea e ai rischi in termine di salute ad esse associati. Per tale motivo sono stati proposti in alternativa l’utilizzo di altri indicatori antropometrici quali la circonferenza vita.

Lo scopo di questo studio è stato pertanto quello di definire cut-off specifici di BMI per fascia di età (45–64, 65–74 e 75–85 anni, rispettivamente) in relazione al rischio cardiovascolare utilizzando la CART analysis. Lo studio mirava ulteriormente a confrontare la predittività dei cut-off tradizionali di BMI rispetto ai nuovi cut- off proposti in relazione non solo agli outcomes cardiovascolari ma anche in relazione alla fragilità, condizione quest’ultima di fondamentale importanza nell’anziano.

Metodi:

Lo studio è stato condotto utilizzando dati di una coorte di soggetti adulti con ampio range di età e BMI, appartenenti al Canadian Longitudinal Study on Aging (N = 30.097). Per identificare i cut-off di BMI sono state condotte due analisi, la prima una analisi di regressione verso una variabile non correlata all’obesità (controllo negativo) e la seconda una regressione mediante CART analysis per determinare la validità dei cut-off di BMI in relazione al rischio cardiometabolico; inoltre è stata valutato il grado di agreement di queste analisi con i valori di circonferenza vita.

Risultati

Dalle analisi condotte è risultato che per gli anziani (65-74 e 75+ anni), la soglia di BMI per identificare il sovrappeso è aumentata a 26,9 e 26,6 kg/m2 rispettivamente . Per l’obesità, le soglie sono state riviste rispettivamente a 29,0 e 30,9 kg/m2. Successivamente è stata testata l’associazione tra questi nuovi cut-off e il rischio cardiometabolico e di fragilità confrontandoli con i cut-off tradizionali per il BMI. Si è visto che gli OR risultavano maggiori considerando i nuovi cut-off, sia pure in maniera non statisticamente significativa. Analogamente anche i maggiori miglioramenti dell’AUC si sono verificati negli anziani (65+) con i nuovi cut- off. Le nuove soglie per il sovrappeso hanno dimostrato una sensibilità inferiore e una specificità maggiore rispetto alle tradizionali. Infine le soglie di BMI specifiche per età hanno dimostrato un maggiore concordanza con la circonferenza della vita per gli outcomes considerati.

Conclusioni

Gli autori concludono sottolineando come cut-off di BMI diversi in relazione all’età, possono migliorare in particolar modo per gli anziani la stratificazione dei soggetti in base al rischio per la salute rispetto alla classificazione standard. Nella fascia di età tra 65-74 anni si può proporre l’adozione di un cut-off di BMI per il sovrappeso più alto, ma in riduzione per l’obesità.

Commenti

Anche se i risultati di questo studio non sono tutti statisticamente significativi, questo articolo ha il merito, a mio parere, di riportare l’attenzione sul problema della definizione del Sovrappeso e dell’Obesità nel soggetto anziano, analizzando i cut-off di BMI non solo in relazione agli outcomes di tipo cardiovascolari ma anche in relaizone al rischio di fragilità, una delle sindromi geriatriche che più si correlano ad aumento del rischio di comorbilità e mortalità. L’individuazione di una definizione corretta è fondamentale, in quanto alla base di un corretto trattamento poi degli eccessi ponderali nei soggetti anziani che deve seguire peculiari percorsi e considerazioni, rispetto all’adulto.

I risultati di questo studio sembrano suggerire in generale per l’anziano una soglia più permissiva per il sovrappeso e meno permissiva per l’obesità, contribuendo a identificare in maniera più precisa i soggetti che necessitano di intervento, evitando cali di peso eccessivi e dannosi nei soggetti anziani non a rischio. I risultati di questo studio andranno riconfermati e validati in casistiche diverse e più ampie, stratificando le categorie di rischio anche per altri fattori confondenti (etnia) e anche nei confronti di altri outcomes clinici sfavorevoli.

Riferimento bibliografico:

Javed AA, Ma J, Anderson LN, Mayhew AJ, So HY, Griffith LE, Gilsing A, Raina P. Age-appropriate BMI cut- points for cardiometabolic health risk: a cross-sectional analysis of the Canadian Longitudinal Study on Aging. Int J Obes (Lond). 2022 Jan 29. doi: 10.1038/s41366-022-01069-4. Epub ahead of print. PMID: 35094005.

SEZIONI